Fly Ball
Il FLY – BALL è una disciplina cinofila che nasce in California nel 1970. Non ancora molto diffuso in Italia, ha invece preso molto piede nel nord Europa. Da tre anni si svolge un campionato europeo al quale nel 99 ha partecipato anche l’Italia.
Ma cosa è esattamente il FLY – BALL?
Si tratta di una gara, divertente per cane e conduttore, che premia l’abilità e la rapidità dei cani nel prendere al volo una pallina da tennis dopo aver effettuato quattro salti bassi e riportarla nel più breve tempo possibile al conduttore. Il percorso di gara è quindi costituito da un semaforo che dà la partenza con ovviamente una fotocellula posizionata all’ingresso del percorso, una serie di quattro salti ad ostacolo, a distanze ben precise, che il cane deve da solo superare per andare alla “macchinetta”.
Questa è un attrezzo simile ad una piccola pedana ricurva con un buco, all’interno del quale si trova una pallina: se il cane mette le zampe sulla pedana, una molla fa scattare la pallina. Il cane deve afferrarla tra i denti al volo e riportarla nel più breve tempo possibile al padrone, mentre il secondo cane parte per lo stesso tragitto. Vince ovviamente la squadra più veloce. Se un cane commette penalità uscendo dal percorso o non riportando la pallina, o ancora superando la fotocellula prima che il cane di ritorno sia passato, deve ripartire come quinto cane.
Il FLY – BALL può essere praticato da tutti i cani, sia di razza che meticci, e di qualsiasi taglia. L’altezza dei salti varia rispetto all’altezza al garrese del cane più piccolo: si misura il cane più piccolo di ogni squadra e si posizionano gli ostacoli ad una altezza da 10,16 cm. in meno.
Le squadre sono formate da quattro cani e due riserve, guidati ovviamente dai relativi conduttori più un addetto alla macchinetta.
Nel FLY – BALL vi sono vari aspetti tecnici che durante l’esecuzione del percorso sono molto importanti e sono praticamente il risultato di un notevoleo lavoro dapprima individuale e successivamente di squadra.
La preparazione del cane deve iniziare quando il conduttore ha già sviluppato con l’educazione di base una buona leadership sull’amico quadrupede ed il cane deve evidenziare un ottimo istinto predatorio sulla pallina .
Dapprima il cane imparerà a memorizzare l’azione di mettere le zampe anteriori sulla macchinetta ed afferrare al volo la pallina che conseguentemente viene sparata fuori. In seguito si aggiungerà un salto alla volta fino a quando il cane sarà in grado di fare tutto il percorso andata e ritorno. In questo, i cani che fanno agility sono avvantaggiati dall’abitudine all’invio ed alla guida vocale da parte del conduttore. Per cani inesperti, all’inizio può essere utilizzato un percorso “guidato”: mettendo ai lati degli ostacoli, per tutta la lunghezza del percorso, un bordo che costringa il cane a ritornare correttamente eseguendo tutti gli ostacoli senza uscire (ad esempio, le bande arancioni alte circa un metro traforate che si usano nei cantieri).
E’ importante far lavorare anche inizialmente il cane solo sul ritorno; infatti, all’andata difficilmente anche il cane giovane sbaglia, motivato dal desiderio di prendere la pallina, può accadere che al ritorno, considerandosi soddisfatto e già premiato, esca dal percorso; il cane deve quindi riportare indietro la pallina che ha preso alla macchinetta e deve avere fissato il criterio che la stessa non determina la fine della prova, ma che riceverà all’arrivo la seconda pallina, come premio finale, dal proprio conduttore. Si insegnano poi i quattro salti sia in andata che in ritorno, sempre con il lancio della pallina finale molto in avanti oltre la linea di arrivo, in modo tale che il cane non rallenti nel ritorno ed al contempo lasci al più presto la traiettoria libera per il cane in ingresso. Nel contempo, una forte incitazione vocale da parte del conduttore ecciterà il cane e lo “spingerà” nel percorso.
La persona che è addetta alla macchinetta dovrà restare dritta e non può agitare le mani, che deve tenere dietro la schiena, salvo che per rimpiazzare la pallina molto rapidamente durante i cambi. Può però chiamare il cane in arrivo per nome per aiutarlo nella gara.
E’ bellissimo vedere come, nella pratica, i cani più esperti imparino praticamente da soli ad afferrare la pallina mentre ancora stanno appoggiando le zampe sulla macchinetta, senza aspettare che la pallina stessa venga espulsa.
Allo stesso modo succede che due cani affiatati corrano in rettilineo alla massima velocità per lo scambio, dando l’impressione di scontrarsi, per scartarsi invece bruscamente a vicenda sulla rispettiva destra all’ultimo momento e passare meglio e senza intoppi.
Per convenzione, di solito i cani che partono vengono “lanciati” dalla destra guardando la macchinetta; il conduttore corre in avanti per spronare il cane fino alla linea del semaforo, ma non può oltrepassarla. Non appena il cane ha preso la pallina, il suo conduttore, sempre chiamandolo, corre in direzione opposta sull’altro lato, per “tirare” il cane fuori dal percorso senza creare impacci al partner che entra per il cambio successivo.
Con i cuccioli si può iniziare la conoscenza della “macchinetta” sparapalline” e un ottimo riporto della pallina stessa al conduttore; tutto questo inizialmente avviene senza i salti; per partecipare però in gara, il cane deve avere almeno compiuto 12 mesi.
In una seconda fase il cane deve imparare ad ignorare gli altri quattrozampe fermi alla partenza pronti allo scatto e soprattutto il cane con il quale viene effettuato lo scambio, che arriva a tutta velocità in senso opposto.
E’ evidente che ci deve essere un grande affiatamento tra i componenti della squadra e le riserve. Il cane che torna ed il cane che parte si incrociano sulla fotocellula ad una velocità molto elevata muso a muso e quindi devono essere molto concentrati ognuno sul proprio lavoro da svolgere.
Il record del mondo di questa disciplina, comprendente una manche completa di 4 cani è di 16,5 secondi. Quindi, dato che il campo di gara è lungo 15,55 metri, ognuno dei quattro cani impiega circa 4 secondi e 125 centesimi per effettuare l’intero percorso! Quindi abbiamo non solo velocità pura ma anche molta preparazione, coordinazione ed affiatamento sia del singolo che della squadra.